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Green pass: reintegrato lavoratore senza

«Sentenza Passerini»
Lecce Palazzo Barocco
Ph. Antonio Capodieci / Lecce Palazzo Barocco

Il mondo giornalistico l’ha già battezzata “Sentenza Passerini”, in virtù del suo valore simbolico, ma tecnicamente non è ancora una sentenza. È un provvedimento cautelare provvisorio: un decreto pronunciato ai sensi dell’articolo 669-sexies del Codice di procedura civile.

L’esigenza di celerità di tale misura, possibile solo in casi di eccezionale necessità e urgenza, permette al giudice di emettere un decreto sull’istanza presentata inaudita altera parte. Ai sensi della norma, il principio del contraddittorio può subire una deroga provvisoria (art. 669-sexies, c. 2 c.p.c.) giustificata dalla necessità di provvedimenti immediati, a tutela di interessi che non possono attendere i tempi ordinari del processo civile.

 

«Sentenza Passerini», il decreto del Giudice del Lavoro di Velletri

Con decreto motivato, il 22 novembre 2021 il Giudice del Lavoro di Velletri ha ordinato «l’immediata ricollocazione della ricorrente» sprovvista di Green pass presso la sede lavorativa e «l’erogazione dello stipendio a far data dalla notifica del presente provvedimento».

Il provvedimento provvisorio è stato pronunciato «considerata la rilevanza costituzionale dei diritti compromessi (dignità personale, dignità professionale, ruolo alimentare dello stipendio)» e, nondimeno, «considerato che la sospensione dal lavoro può costituire solo l’extrema ratio e evento eccezionale in una azienda medio grande».

Righe chiare e inequivocabili, che si prestano a divenire la spada di Damocle pendente sulla validità delle recenti misure normative. Interessante, a tal proposito, la sottolineatura della rilevanza costituzionale degli interessi compromessi.

 

«Sentenza Passerini», per l’avvocato è un «provvedimento storico»

L’avvocato Torriero che ha assistito la ricorrente Adele Passerini ha dichiarato a Romait.it: “È un provvedimento storico perché è la prima riassunzione di un sanitario sprovvisto di Green Pass. Certamente – afferma – pone la giurisprudenza davanti a una riflessione.

Il decreto del Giudice del Lavoro di Velletri ha guadagnato il centro del dibattito, e pone al mondo giuridico un interrogativo: quale sarà la posizione della giurisprudenza dinanzi all’audacia delle ultime scelte legislative?

Il 22 novembre 2021, dal Tribunale di Velletri, è giunta una prima risposta. Non definitiva, ma eloquente.