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Sospensione di pignoramenti su stipendi e pensioni. Il Decreto Sostegno

Tante la novità previste dal Decreto Sostegno
sospensione (tra cielo e terra)
Ph. Luca Martini / sospensione (tra cielo e terra)

Sospensione di pignoramenti su stipendi e pensioni. Il Decreto Sostegno

Fino al 30 aprile 2021 verranno sospesi tutti i pignoramenti su stipendi e pensioni, mentre le rate di rottamazione-ter e saldo e stralcio, già sospese con il comunicato stampa del 1 marzo scorso, subiscono un rinvio maggiore. Difatti, per le rate di competenza del 2020 e, quindi, scadute, si potrà aspettare fino al 31 luglio 2021, mentre per le rate in scadenza nel 2021 (scadenze al 28 febbraio-31 marzo-31 maggio-31 luglio) la scadenza è prorogata fino al 30 settembre.

Queste alcune delle principali novità che saranno introdotte dal Decreto Sostegno, novità che sono circolate nei giorni scorsi attraverso le bozze del provvedimento, che sarà varato mercoledì prossimo e diventerà immediatamente esecutivo.

Ricordiamo che oltre alla già prevista sospensione del pagamento delle cartelle esattoriali fino al termine dello stato di emergenza (30 aprile), riprenderanno, però, anche le notifiche degli atti da parte dell’Ufficio Riscossione.

Attenzione però: chi riceverà la cartella notificata non dovrà pagare immediatamente. Infatti, i 60 giorni di tempo previsti dalla legge per pagare le somme richieste e intimate, decorreranno dalla fine del termine di sospensione indicato, quindi dal 30 aprile 2021. Pertanto, fino alla fine del mese di maggio non sarà possibile per il Fisco agire per riscuotere coattivamente le somme dovute attraverso provvedimenti cautelari o esecutivi.

A tutela dei crediti dell’Agenzia di Riscossione, però, sarà introdotta anche una estensione dei termini di prescrizione dei crediti erariali (si parla di 24 mesi in più).

Ricordiamo, infine, che le bozze del Decreto Sostegno prevedono molte novità, tre la quali segnaliamo la possibile istituzione di un fondo perduto volto a sanare le eventuali perdite subite dalle partite iva fino a 5 milioni di fatturato nei primi due mesi del 2021 (che sarà pari, sembra, a una somma tra il 10 e il 20% delle perdite medesime). Ma da più parti già si chiede di andare oltre questi limiti.

I nuovi ristori previsti ammonteranno a 9,5 miliardi di euro (con contributi da 1.000 a 150.000 euro) per le attività che hanno visto un calo del loro fatturato. La somma sarà calcolata confrontando il fatturato dei mesi di gennaio e febbraio 2021 con quello degli stessi mesi del 2019. Per finanziare l’operazione, si attingerà aallo scostamento di bilancio già previsto, per un valore complessivo di 32 miliardi.